venerdì 21 gennaio 2011

FIRMA IL NOSTRO TESTO: APPOGGIAMO LO SCIOPERO GENERALE DEI METALMECCANICI



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Lo sciopero generale dei metalmeccanici del 28 Gennaio è un appuntamento importante, forse decisivo. Ormai il gioco del padronato italiano si è fatto chiaro. La FIAT aveva imposto un contratto arretrato e che ledeva i diritti dei lavoratori a Pomigliano giustificandolo con la situazione “particolare” dello stabilimento campano. Si era detto che Marchionne portava investimenti in zone depresse e qualche sacrificio bisognava pur farlo. I vari sindacati di categoria, a parte FIOM e Cobas, accettarono questo unicum. Il referendum confermativo – meno diritto o licenziamento – fu approvato dai lavoratori con il 63% dei consensi, non proprio un plebiscito davanti ad una scelta di vita o di morte.
Poi è stata la volta di Mirafiori, un’altra eccezione, e questa volta ci dissero che invece di andare in Canada o in Brasile, la FIAT manteneva lo stabilimento storico piemontese e che bisognava capire, il settore auto è in difficoltà non solo in Italia e, nuovamente, qualche sacrificio bisognava pur farlo. Ancora una volta i sindacati, con la solita esclusione di FIOM e Cobas, accettarono le condizioni capestro. Gli operai chiamati al voto non furono particolarmente convinti ed i sì tra le tute blu, quelle maggiormente colpite dal contratto voluto dalla FIAT, prevarlsero per appena 9 voti. In un contesto così difficile, migliaia e migliaia di operai hanno avuto il coraggio di dire no. Hanno messo non i loro diritti, ma i diritti di TUTTI davanti al proprio lavoro, alla propria vita. Hanno votato per perdere il lavoro ma difendere la democrazia.
Ora Federmeccanica vuole estendere il nuovo contratto a tutto il settore metalmeccanico, svelando il vero intento degli imprenditori: riscrivere il contratto sociale ed addirittura i diritti individuali sanciti dalla Costituzione, magari con l’utilizzo di referendum che sarebbero chiaramente illegittimi se proposti al di fuori delle fabbriche e che sono strumentali a frammentare il fronte dei lavoratori in difesa dei loro diritti. Ma le fabbriche non sono zone franche in cui la democrazia non entra. Non ancora, almeno.
Lo sciopero del 28 Gennaio non difende solo le condizioni di lavoro, pur importanti. Difende la Costituzione, difende l’idea di un’Italia migliore e più giusta. Non possiamo chiedere agli operai di combattere per tutti noi, non possiamo lasciarli soli. Non vogliamo una democrazia in cui i diritti si comprano con i ricatti, non vogliamo un paese in cui si scambia la dignità col denaro. Il 28 Gennaio saremo tutti operai, al fianco della FIOM a difesa della Costituzione, dei diritti, della dignità

Lavoro e Libertà : creazione dell'associazione

L’associazione avrà un sito web che sarà attivato entro la prossima settimana con il seguente indirizzo: http://www.lavoroeliberta.it<http://www.lavoroeliberta.it/>.

Appello allo sciopero generale


Rivolgiamo un appello a sostenere l’iniziativa di sciopero generale dei metalmeccanici del 28 Gennaio e cogliamo tale occasione per organizzare degli incontri di presentazioni dell’associazione in alcune città italiane, anche come momento di preparazione e sostegno allo sciopero. Le iniziative annunciate sono a Torino, Milano, Venezia, Genova, Brescia, Bologna, Roma e Napoli; non disponiamo ancora delle date, sennonché per Bologna (Martedì 25 gennaio, ore 20.30 presso la sala Sandro Pertini, via Ludovico Muratori 4- Bologna) e per Brescia (il 26 Gennaio alle ore 18; chiedere alla Camera del Lavoro dove si fa). Rivolgiamo, quindi, un appello a tutti voi a verificare la possibilità di presentazione dell’Associazione nella vostra realtà nei prossimi mesi.


Dimissioni: firma l’appello di LeG

G. Zagrebelsky, P. Ginsborg, S. Bonsanti

1. Dimissioni
Chiediamo a Silvio Berlusconi di dimettersi immediatamente.
In nessun altro paese democratico un Primo ministro, indagato per così gravi capi di accusa, rimarrebbe in carica. Tutti i cittadini italiani, di qualsiasi credo politico, devono essere consapevoli che l’immagine del loro paese sarà profondamente danneggiata se Berlusconi rimarrà al suo posto.
2. Presenza in aula
Chiediamo a Silvio Berlusconi di non utilizzare la televisione per difendersi e screditare i magistrati grazie al suo considerevole potere mediatico, bensì di presentarsi ai giudici come farebbe ogni cittadino. In tribunale, Berlusconi potrà comunque giovarsi dall’avere ingaggiato gli avvocati più pagati del paese. Speriamo vivamente per lui e per l’Italia che sia in grado di dimostrare la propria innocenza. Visto che Berlusconi e i suoi sostenitori affermano che i giudici sono irrimediabilmente prevenuti nei suoi confronti, ricordiamo che in più di un’occasione gli è stato garantito il beneficio del dubbio. Nel caso Mondadori, ad esempio, la corte giudicò, nel novembre 2001, la posizione di capo del Governo una “circostanza attenuante” che, unicamente nel suo caso, fece cadere in prescrizione l’accusa.
3. Il ruolo del Presidente della Repubblica
In una situazione in cui due dei principali poteri dello Stato – la magistratura e l’esecutivo – si affrontano in uno scontro estremamente pericoloso per il futuro della Repubblica, chiediamo al Presidente Napolitano di valutare la situazione e di intervenire tempestivamente, entro i limiti previsti dalla Costituzione.
4. I partiti di opposizione
Chiediamo a tutti i partiti di opposizione di mettere da parte le loro divergenze e di abbandonare qualsiasi desiderio di primeggiare, chiedendo invece con una sola voce le dimissioni del Premier.
5. Società civile
Invitiamo le numerose associazioni e le centinaia di migliaia di cittadini che si riconoscono nella società civile a concentrare le loro forze e a unirsi in una linea d’azione comune. Chiediamo soprattutto al mondo cattolico di esortare il Vaticano a pronunciarsi su una questione di etica pubblica così rilevante.
6. Gli amici dell’Italia nel mondo
Abbiamo scritto questo appello sia in inglese che in italiano per mandare un messaggio a tutti coloro che all’estero amano la nostra democrazia e le sorti del nostro Paese. Non perdete la fiducia nell’Italia! Abbiamo bisogno della vostra solidarietà e del vostro aiuto.
Gustavo Zagrebelsky, Paul Ginsborg e Sandra Bonsanti per tutta Libertà e Giustizia

 
1
. Démission
Nous demandons à Silvio Berlusconi de démissionner immédiatement.
Dans aucun autre pays démocratique un premier ministre, sous enquête pour des accusations aussi graves, resterait en fonction. Tous les citoyens italiens, quel qu'en soit son propre coté politique, doivent être conscients que l'image de leur pays sera profondément endommagé si Berlusconi restera en place.

2. Présence dans la salle du tribunal
Nous demandons à Silvio Berlusconi de ne pas utiliser la télévision pour se défendre et de discréditer les juges avec sa puissance médiatique considérable, mais de présenter devant les tribunaux comme n'importe quel citoyen. Devant le tribunal, M. Berlusconi pourra bénéficiera encore une fois des avocats les mieux payés dans le pays. Nous espérons pour lui et pour l'Italie, qui est en mesure de prouver son innocence. Depuis Berlusconi et ses partisans font valoir l'avis que les tribunaux sont désespérément biaisé contre eux, n'oubliez pas que pendant plus d'une occasion, il a lui été accordé le bénéfice du doute. Dans l'affaire Mondadori, par exemple, le tribunal a jugé en Novembre 2001, le poste de chef du gouvernement comme une «circonstance atténuante» qui, seul dans son cas, a fait tomber l'accusation pour sourvenu délai de prescription.

3. Le rôle du Président de la République
Dans une situation où deux grandes branches du gouvernement - le pouvoir judiciaire et l'exécutif - s'affrontent dans une lutte extrêmement dangereux pour l'avenir de la République, nous demandons au président Napolitano d'évaluer la situation et d'agir rapidement, dans les limites prescrites par la Constitution .

4. Les partis d'opposition
Nous appelons tous les partis de l'opposition à mettre de côté leurs différences et à abandonner tout désir d'exceller, mais par contre on leur demande d'une seule voix les démissions du premier ministre.

5. La société civile
Nous invitons les nombreuses associations et les centaines de milliers de citoyens qui s'identifient dans la société civile de concentrer leurs forces et de s'unir dans une politique commune. Nous demandons en particulier au monde catholique à prier instamment le Vatican de se prononcer sur une question d'éthique publique aussi importante.

6. Amis de l'Italie dans le monde
Nous avons écrit cet appel en anglais, italien, allemande et français afin d'envoyer un message à tous ceux qui aiment notre démocratie à l'étranger et le sort de notre pays. Ne perdez pas confiance en l'Italie! Nous avons besoin de votre solidarité et votre aide.