mercoledì 14 novembre 2012

La responsabilità del #14N
Resistenza Internazionale e lo sciopero generale europeo

Di Monica Bedana



Non se ne può più delle accuse di irresponsabilità.

Quelle che i Governi europei, pilotati dagli interessi della finanza, scaraventano addosso a sindacati e cittadini per appannare il diritto allo sciopero.

Non è il momento di scioperare, è il momento di lavorare, lo sciopero dà una cattiva immagine ai mercati e peggiorerà la situazione economica del Paese.

In realtà non esiste peggior immagine di questa: i greci che per mangiare son costretti a far la fila davanti ai neonazisti e a dimostrare di essere greci, perché se la miseria è straniera il cibo viene negato. 

L’irresponsabilità è di chi affama la gente per riempire la pancia alle banche; di chi la fa ammalare e morire perché la sanità diventa un business; di chi nega l’istruzione pubblica per annientare le coscienze e giocarsi il progresso per generazioni, la modernità; di chi ci sfratta dalle case in cui ci hanno convinti che si è vissuto al di sopra delle nostre possibilità; di chi cava il sangue dalla rapa del lavoro dipendente mentre l’ingiustizia sociale, la disuguaglianza sono ferite in carne viva, l’espressione ultima e definitiva di un sistema che usa violenza ai cittadini quando dovrebbe garantirne i diritti costituzionali.

Dicono che gli scioperi non dovrebbero essere politici (come se potessero essere altra cosa).
Dico che ora più che mai devono essere tali se la politica non solo non risponde ma si fa intimamente complice dell’indecenza e spinge il Paese alla paralisi sociale. E dall’Ottocento in qua, che io sappia,  non è stato ancora inventato altro che non sia lo sciopero come risposta democratica ad un sistema che nell’Ottocento ci vorrebbe riportare.
Buon 14N ad ogni coscienza.

Resistenza Internazionale seguirà l’andamento degli scioperi europei nell’arco della giornata, rimanete collegati al blog.

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